Vangelo in briciole
1 Dicembre 2019

I DOMENICA DI AVVENTO

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

L’Avvento è il tempo in cui i cristiani sottolineano e rafforzano ciò che sono chiamati a vivere ogni giorno: andare incontro al Signore Gesù. Questo significa coltivare atteggiamenti e comportamenti che la Parola di Dio proposta nelle quattro domeniche riassume in quattro verbi: vegliate, raddrizzate, preparate, accogliete. La prima domenica dice: Vegliate Il giorno del Signore, da non identificare con la nostra morte, arriva all’improvviso, quotidianamente. Vegliamo, quindi! Ma cosa significa vegliare? Significa non dimenticare mai che la vita è un viaggio, che siamo di passaggio, che l’orizzonte ultimo non è dove i nostri occhi arrivano, ma più in là, dove ci ha pensati il Padre. Significa considerare gli altri, i familiari, gli amici, i colleghi, coloro che incontriamo anche una sola volta, come compagni di viaggio. Significa considerare il denaro, la salute, il lavoro, il divertimento, come mezzi per viaggiare. La Parola di Dio ci invita a guardare dentro di noi, a viverLa nella semplicità, nei piccoli gesti, con cuore vigile e attento, sapendo che il tempo è solo attesa della vita eterna. In fondo cosa desideriamo di più se non stare per sempre con il Signore? Tenersi pronti allora non è condurre un’esistenza in continua ansia ma vivere già presi “di” Lui in un intreccio di ricordo e speranza, tanto necessario all’essere umano. L’Avvento vuole risvegliare in noi il ricordo del Dio che si è fatto bambino, che viene ancora e verrà sempre fino all’ultima venuta nella gloria. Il compito prezioso dell’Avvento è quello di donarsi reciprocamente ricordi di bene…una prima luce in una notte ancora tanto buia. L’Avvento significa quindi svegliarsi, uscire dal sonno e dalla notte…destarsi dal conformismo, con il coraggio della fede, destarsi da quel sonno che ci rende ciechi alla nostra vocazione e alle nostre possibilità migliori, destarsi per Dio e per il prossimo. Questo è il tipo di risveglio che l’Avvento ci indica, risveglio che trova la luce e rischiara il mondo.

Carlo e Concita Bene